Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


domenica 25 settembre 2016

“Per amore – la rivoluzione del Rojava vista dalle donne”: un libro per porre domande.



Ho sempre pensato che fosse necessario anche confrontarsi e trarre ispirazione anche da esperienze molto lontane da noi, per poter trovare soluzioni alle contraddizioni che viviamo quotidianamente. Secondo me è necessario comprendere e combinare tra loro diversi punti di vista per ottenere una comprensione generale e profonda, che a sua volta porti ad una pratica finalizzata ad un miglioramento reale della situazione in cui viviamo. È proprio per questo che penso che le vite e le esperienze di donne non molto lontane possano contribuire al dibattito riguardo come costruire il nostro futuro, ed è appunto per questo che le ho raccontate in un libro.

Viaggiando, quindi, si impara. E credo di avere imparato alcune cose (poche, ma pur sempre qualcosa), trascorrendo più di un anno e mezzo in Rojava.

sabato 30 gennaio 2016

Visita a un'amica


Diario della visita a un'amica.

Sadiya abita in un villaggio che si trova tra le città di Amude, Til Tamer, Haseke e Dirbesiye. L'ho conosciuta al corso (perwarde) di cui ho già raccontato: ha quasi trent'anni, non è sposata. Esce raramente dal suo villaggio, così sono andata a trovarla. Per arrivare, ho fatto l'autostop. Per fare l'autostop, in Rojava, si chiede aiuto agli asais (sicurezza interna). Un po' come se da noi si andasse dalla polizia per chiedere aiuto a fare l'autostop. Così sono arrivata al posto di blocco, ho chiesto aiuto per fermare una macchina fidata che mi portasse al posto di blocco successivo, e loro hanno trovato l'auto di una coppia, originaria di Asake. Al posto di blocco successivo c'era Sadiya, mi stava aspettando li con il suo papà. Ci siamo abbracciate a lungo. Ero un po' sorpresa, perché ero abituata a vederla in pantaloni e maglione, mentre questa volta aveva il vestito lungo tipico delle donne. “Papà dice che i pantaloni e maglione nel villaggio sono una vergogna per una donna. Ma quando esco fuori posso andare con i pantaloni, non è un problema” mi spiega. Su un furgone (guidato dal suo papà) siamo ripartite. Pochi minuti di strada asfaltata e poi giriamo a destra, in una stradina sterrata. Queste strade non sono considerate nelle mappe. Google map in questa zona non segna ne' strade ne' villaggi: si possono riconoscere solo dalla visione aerea; eppure la maggior parte di questi territori è costellata di piccoli villaggi come questi. Comunque, dicevamo, il villaggio di Sadiya è il secondo che troviamo sul percorso. Sadiya e il suo papà sono co-sindaci del villaggio “non è normale che in questo ruolo siano padre e figlia, ma nessun altro voleva assumersi la responsabilità, per questo adesso siamo noi” spiega Sadiya.