Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


venerdì 29 ottobre 2010

Sulla "soluzione" due popoli due stati

Gli accordi di "pace" ancora parlano della soluzione per cui debba esistere uno stato palestinese a fianco ad uno stato israeliano ed ebreo. Questa era la soluzione di Oslo, che stabiliva il confine lungo la green line e che definiva Gerusalemme come città internazionale. Oggi israele ha costruito il muro dal lato palestinese della green line, ha messo in pratica una pulizia etnica in Gerusalemme est e continua l'occupazione dei territori palestinesi.

La soluzione 2 popoli 2 stati oggi non è una soluzione. Non lo è perchè non è praticabile, perchè non porta alla giustizia, e perchè non porta alla pace.

Non è praticabile perchè, guardando ora quello che dovrebbe essere lo stato di Palestina, più che uno stato sembra una gruviera costellata di colonie sioniste. Perchè è impensabile portare via 500mila coloni dalla West Bank, perchè comunque, anche se si riuscisse a fare questo, lo stato di Palestina rimarrebbe diviso in almeno 2 parti, Gaza e la West Bank. Quali sarebbero poi i confini di questo “stato”? Quelli della green line? Quelli del muro dell'annessione? No, basa dare uno sguardo alle carte per capire che oggi non è possibile creare uno stato di Palestina.

La soluzione 2 popoli 2 stati inoltre non porta alla giustizia. La risoluzione 194 dell'ONU sancisce il diritto dei palestinesi deportati durante la Nakba di tornare alle loro terre. Ebbene queste terre sono situate soprattutto in quello che oggi chiamiamo “stato d'israele”, e come può essere garantito il diritto al ritorno dei Palestinesi non ebrei alle loro case se esse si trovano in uno “stato ebraico”? Ed i cittadini palestinesi di Israele quali potrebbero essere in uno stato etnico-religioso quale diverrebbe lo stato di israele, dove verrebbero a porsi?

La soluzione 2 popoli 2 stati non porta alla pace. Non porta alla pace perchè se ci sono 2 stati differenti, di cui uno dichiaratamente etnico-religioso come è israele, è ovvio che anche lo stato confinante, per riflesso, diventi etnico-religioso. Israele ha recentemente approvato una legge per cui per diventare cittadini bisogna giurare fedeltà secondo la seguente formula: "Giuro di rispettare le regole dello Stato di Israele in quanto Stato ebraico e democratico". I territori della West Bank e di Gaza fino a pochi anni fa erano, tra i paesi arabi, una delle aree dalle anime più secolari e plurali: negli ultimi anni sempre più la religione ha cominciato a dettare le regole del comportamento e della società. È chiaro che, per come si stanno mettendo le cose, ciascuno dei 2 territori (che stati non sono)* continuerà nella propria deriva fondamentalista, fitantochè non avrà possibilità di confrontarsi in maniera costruttiva con l'entità avversaria.
Come si può pensare che, con queste premesse, la soluzione che prevede 2 stati in quell'area possa portare ad una pace, o perlomeno una non-belligeranza tra di essi?

Perfavore non parlatemi più di questa storia dei 2 popoli 2 stati. Essa non è una soluzione. In Palestina hanno sempre convissuto ebrei, musulmani e cristiani. Comunciamo a parlare di qualche cosa di alternativo. Uno stato democratico, con uguali diritti per tutti i cittadini. Volendo un periodo di transizione con un unico stato democratico binazionale. Questa secondo me è la soluzione migliore, o meglio, l'unica soluziona possibile. Proponete una soluzione frutto della vostra fantasia. Qualcuno qui proponeva di fare sposare tutti gli uomini palestinesi con donne israeliane così poi i figli non sanno più da che parte stare, proponete qualche cosa di diverso. Ma non venitemi a parlare ancora dei 2 popoli 2 stati: chi lo fa o è un ignorante, e allora diamogli la possibilità di informarsi, oppure è in malafede, e allora mettiamolo a tacere.

*In uno stato è possibile definire dei confini. Non è possibile definire dei confini ne' di israele ne' tantomeno dei territori della West Bank e di Gaza. Essi quindi non sono stati.


Boicotta israele, anche se l'appello per il boicottaggio non i esprime formalmente su quale soluzione adottare.

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