Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


lunedì 18 ottobre 2010

Per Roberto Saviano

Per Roberto,
("Caro Roberto"no, non voglio scriverlo)

Talvolta si può trovare la scusa dell'ignoranza, talvolta si trovano persone che parlano per sentito dire, non che questo le giustifichi, ma fa sembrare il delitto meno grave.

Tu menti sapendo di mentire.

Tu, quando parli di israele assediata, sai benissimo che non è così, che i commerci di israele sono anzi facilitati dall'assenza di dazi verso Europa ed America.

Non posso pensare che quando ti focalizzi sulla comunità gay di Tel al Arabya (che gli occupanti hanno rinominato tel aviv), tu davvero possa immaginare che il problema del medio oriente sia il trattamento che le comunità arabe riservano ai gay. Perché non vengono sganciate bombe sopra alla testa dei gay, mentre sopra quella dei palestinesi sì.

Qualcuno parla per ignoranza. Tu no. Tu menti sapendo di mentire. E la menzogna per questo si fa più grave.

Ti auguro che i morti durante piombo fuso vengano a bussarti alla porta quando dormi, che popolino i tuoi sogni.
Te "che vivi sicuro nella tua tiepida casa, che trovi quando torni alla sera cibo caldo e visi amici" , medita se Muna è una bimba, a cui soldati sionisti hanno rubato la casa, la famiglia e il futuro, Medita sulla vita di Haasham, palestinese di Tel Rumeida, che per 3 anni ha vissuto sotto coprifuoco e sopra la cui casa si è insediato Baruq Marzel, che usa scrivere sui muri di Hebron "Gas all the arabs". Medita, e racconta la verità sulla Mavi Marmara e il suo attacco in acque internazionali. Medita se è un padre, uno che vede morire suo figlio bisognoso di cure mediche per un'attesa troppo lunga ad un check point. L'ennesima famiglia a cui viene demolita la casa. Medita, e racconta la verità "o ti si sfaccia la casa, la malattia ti impedisca, i tuoi nati torcano il viso da te."

Di seguito riporto un video girato da un amico qui a Gaza, ed una lettera pubblicata su Peacereporter.
La lettera conclude dicendo "vieni a vedere, sono sicura che cambi idea" io non credo che cambieresti idea, in quando le tue affermazioni non sono dettate da reale convinzione ma da interessi personali. Io direi vieni a vedere per sapere riguardo chi stai mentendo, vieni a vedere gli occhi dei bambini che hanno subito il bombardamento di piombo fuso e che a causa di tutte le menzogne delle persone come te continuano a vivere sotto assedio. Le parole possono essere affilate come lame: vieni a conoscere chi stai sgozzando.

Silvia


Questo è il video di Vik dedicato a te,



Questo è un articolo pubblicato su Peacereporter

Caro Roberto,
ti scrivo da un uno dei molti campi profughi palestinesi del Medio Oriente, la vera verità di Israele, le sue fondamenta... Ti scrivo da Yarmuk, in Siria, dove mi trovo ora. I Palestinesi che vivono qui sono l'immagine vivente dell'ospitalità di Israele, che tu hai lodato qualche giorno fa.

Perché 100mila palestinesi sono qui ammassati e non nelle loro belle case di Haifa, Salfid, Nablus, Gerusalemme? Ti scrivo oggi, ma avrei voluto farlo da tempo, da quando cioè hai iniziato a pronunciarti su un argomento fisicamente lontano alla camorra ma pur sempre vicino a tematiche universali quali la giustizia e l'onore delle persone che desiderano vivere in giustizia: Israele.
Il 7 Ottobre scorso hai esplicitato le tue idee in proposito durante il discorso all'evento promosso da Fiamma Nirestein, Verità per Israele. Hai parlato di Tel Aviv quale città di tolleranza. Hai parlato di Israele quale accogliente democrazia sotto assedio. Ciò mi ha molto colpito, davvero non capisco come un intellettuale del tuo spessore possa pronunciarsi senza essersi prima documentato.

Ho vissuto in Palestina fino al luglio scorso, dal mio balcone potevo osservare i confini di Gilo, uno degli insediamenti illegali condannati dal diritto internazionale, quello dove la Signora Nirestein, tua ospite, pare abbia comprato una casa. Quei confini si espandevano sotto i miei occhi mentre leggevo il tuo libro, Gomorra, apprezzandone infinitamente la scrittura e la passione intrinseca. Quella stessa passione aveva condotto me in Palestina. Lo stesso desiderio di fare chiarezza, dire al mondo la verità, scoprire il vero significato dell'onore, di cui tu stesso parli spesso: "Spingersi ad agire indipendentemente dalle conseguenze per il solo fatto di credere che esistano delle cose che hanno un valore universale ed è impossibile rinunciarvi a qualunque costo e soprattutto indipendentemente dalle conseguenze".

Quell'onore io l'ho visto incarnarsi negli occhi di N. quando rinunciava a collaborare con gli Israeliani e per questo condannava la figlia a rimanere senza cure ospedaliere, questo onore l'ho visto negli occhi di A. quando arrivava a lezione sanguinante dopo essere stato picchiato selvaggiamente ad un check point, quell'onore è dei ragazzini che tirano pietre contro soldati armati di tutto punto. L'onore di un popolo che resiste contro una forza occupante e contro un progetto coloniale che ha molte similitudini con quello dell'Apartheid Sudafricana. L'onore di chi lotta per i propri diritti, riconosciuti da molteplici dichiarazioni delle Nazioni Unite, dalla Corte Internazionale di Giustizia, dalla Comunità Europea.

Qual è l'onore di Israele? Qual è l'onore di un progetto coloniale che ha causato 7 milioni di profughi, 8000 prigionieri politici (di cui 305 bambini secondo quanto documentato da Defence for Children International), che ha trasformato un paese in un formaggio groviera, scavando sotto i piedi della popolazione tunnel e autostrade per soli ebrei, costruendo sulle pendici delle colline insediamenti illegali per soli ebrei, bloccando le strade che portano i contadini palestinesi ai propri campi e alle loro case, che ha sradicato come carote uliveti millenari? Non sto mentendo Roberto, ogni cosa che dico è stata selvaggiamente documentata, selvaggiamente ed inutilmente, a quanto pare. Uno dei maggiori successi della propaganda israeliana è l'oscuramento della realtà storica e politica dell'occupazione del territorio palestinese da parte di Israele.

Quando dici che Israele è un paese accogliente dovresti infatti pensare ai 7 milioni di profughi palestinesi nel mondo che non hanno beneficiato di tale generosità. Quando definisci Israele una democrazia dovresti sapere che un cittadino israeliano arabo non ha gli stessi diritti, quando si sposa o compra casa, di un cittadino ebreo. Dovresti interrogarti sulla contraddizione insita all'espressione con cui Israele stesso si definisce: Stato Ebraico e Democratico. Chi non è ebreo beneficerà di tale democrazia? Dovremmo infine tutti interrogarci sulla storia di Israele, quando ci avventuriamo a descriverne la verità. Tale storia ci narrerà gli eventi della pulizia etnica perpetratasi a danno del popolo indigeno palestinese, dal 1948 fino ad oggi. Diversi storici israeliani hanno documentato questa realtà: Ilan Pappé, Avi Shlaim, Benny Morris.

Quella storia ci farà capire che non abbiamo di fronte due popoli che lottano sullo stesso piano, con pari diritti: ma un popolo colonizzatore ed un popolo indigeno, un oppressore e un oppresso. E la verità avrà altri occhi. D'altronde, lo hai ricordato tu stesso, "verità e potere non coincidono mai". Per questo ci si deve allontanare dal potere per avvicinarsi alla verità. Ecco perchè ti invito in Palestina: in Shoada Street, a Balata, a Male' Adumim. Laggiù anche le domande più acute si dimostrano inutili di fronte all'evidenza di un progetto, di fronte agli occhi umani a cui quel progetto vuole strappare lo sguardo. E sono certa che lo scrittore di Gomorra non potrà che capire.

(Caterina Donattini)

Boicotta israele perchè ha messo in moto una propaganda sionista tale da coinvolgere anche Saviano.

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