Siamo antifascisti e antirazzisti. Ed è esattamente per questo che siamo antisionisti. (Rete Italiana ISM)


mercoledì 2 giugno 2010

Occupata Università Orientale in solidarietà con gli attivisti della Freedom Flotilla!

Comunicato dell'università orientale di Napoli occupata:

ISRAELE UCCIDE, L'INDIFFERENZA PURE!

Oggi, 1 giugno 2010, abbiamo occupato l'Università Orientale di Napoli per protestare contro il barbaro assalto di Israele al convoglio umanitario Freedom Flotilla. Un'operazione avvenuta in acque internazionali, contro pacifisti disarmati, che ha fatto almeno 9 morti e decine di feriti gravi, e su cui ancora non si sa nulla, visto che Israele non lascia trapelare informazioni, per manipolare i media e l'opinione pubblica internazionale.

Abbiamo occupato l'università perché di fronte all'ennesimo massacro sionista non si può fare finta di nulla, perché oggi è una giornata di lutto e di rabbia. L'abbiamo occupata perché vogliamo ricordare che da 60 anni Israele imprigiona, tortura, nega i diritti essenziali a milioni di palestinesi, trattandoli con disprezzo razzista, e ormai non si fa scrupoli a uccidere chiunque, anche “occidentale”, osi opporsi. Un'escalation che, dopo l'operazione “Piombo Fuso” del gennaio 2009 che fece 1500 vittime, non sembra avere limiti... A

bbiamo occupato l'Università per dare un segnale forte, contro la nostra classe politica che ancora una volta si rivela il più fedele alleato di Israele in Europa: con il governo che riprende le dichiarazioni dei fascisti israeliani e parla di “provocazione dei pacifisti” (!) e l'opposizione come al solito inerte e complice. Una classe politica che non rispecchia per nulla i sentimenti della popolazione, spontaneamente scesa in piazza ieri in venti città diverse per gridare il proprio sdegno, e la propria preoccupazione per i quattro italiani illegittimamente detenuti dallo stato sionista. Come ci ricorda proprio uno storico ebreo, Ilan Pappe, quello che si sta consumando in Palestina è un vero e proprio genocidio. E davanti a un genocidio non dobbiamo restare a guardare, o perderci in sottili distinguo: come nel caso del Sudafrica, la fine dell'apartheid dipende anche da noi.

Facciamo appello a tutti i compagni, agli studenti, alla comunità palestinese, a chiunque senta un fremito di sdegno davanti a quest'ennesimo massacro a continuare la mobilitazione. Occupiamo le università e le strade, raccontiamo ovunque la verità e la sofferenza del popolo palestinese, intensifichiamo la campagna di boicottaggio, disinvestimenti e sanzioni, facciamoci sentire!

L'Università che abbiamo occupato è aperta a chiunque abbia a cuore la causa palestinese, per discutere ed organizzare insieme le iniziative dei prossimi giorni...

Boicotta israele soprattutto adesso.

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